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Friendly Kitchen
Lo sviluppo del progetto di un innovativo standard di cucina da vivere senza barriere aveva come obiettivo quello di ideare un layout d’arredo per ambienti cucina universalmente accessibili e vivibili, capaci quindi di soddisfare contemporaneamente differenti esigenze di accessibilità e d’uso per soggetti con ridotta mobilità o “diversamente abili”.
Friendly Kitchen: una cucina da vivere senza barriere.
Partendo dal concetto di “Human-Centered Design”, ovvero la progettazione incentrata sulla persona, si è cercato di identificare i bisogni dell’utente insieme ai requisiti del prodotto, sviluppare progetti alternativi per soddisfare tali esigenze e costruire prototipi interattivi. Il progetto ha avuto inizio con l’analisi del bisogno dell’utente rispetto all’interazione con lo spazio cucina e in relazione alle difficoltà e ai comportamenti disfunzionali comuni più frequenti. Ciò ha permesso di individuare possibili spunti per la progettazione di soluzioni che potessero non solo facilitare la vita degli utenti, ma anche ridurre o estinguere possibili comportamenti disfunzionali. In base a quest’analisi è stato possibile definire le modalità di distribuzione spaziale dei moduli all’interno dell’ambiente, seguendo un approccio modulare al problema così da garantire la massima flessibilità e adattabilità del nuovo standard.

Ergonomia e "Design For All"
Dopo aver studiato tutti i vari moduli che compongono la cucina attraverso la ricerca delle giuste ed adeguate misure, è stata intrapresa l’attività di Concept Design, grazie alla quale è stato possibile definire i modelli ergonomici dei vari elementi funzionali, conferendo agli stessi delle forme e delle specifiche di realizzazione, comprendendo anche la componentistica e l’accessoristica. Per l’individuazione del concept ci si è ispirati alla filosofia del “Design For All” cercando di soddisfare i molteplici bisogni degli utenti anche nei casi limite, permettendo grande flessibilità e adattabilità della struttura ad ogni esigenza e favorendo opportuni mutamenti della stessa per adeguarsi ai cambiamenti fisiologici dovuti all’età. Proprio per questo si è cercato di creare una struttura modulare e nel contempo tecnicamente fattibile, grazie alla combinazione di componenti tradizionali, di opportune dimensioni e caratteristiche, e elementi strutturalmente semplici, per consentire un’adeguata fattibilità tecnica e un altrettanto funzionale assemblaggio con dimensioni adattabili alle varie necessità. La soluzione individuata (struttura ad isola) sebbene necessiti di maggiori spazi per essere posizionata e questo possa costituire un aspetto limitante, è capace di garantire un elevato grado di libertà e nel contempo, con opportune modifiche, di adattarsi a qualsiasi esigenza. Tale layout risulta molto innovativo dato che non esistono al momento soluzioni simili, essendo la totalità di prodotti rivolti a questa utenza a layout lineare. Come emerso dalle analisi svolte in precedenza, il lavello, la dispensa e la zona cottura rappresentano i tre punti nevralgici della cucina, le zone in cui sono svolte tutte le fasi di preparazione dei cibi. Per questo motivo la zona di preparazione del cibo è stata posizionata sull’elemento ad isola, centrale rispetto agli altri moduli, così da ridurre al minimo gli spostamenti. Nell’elemento ad isola sono stati posizionati anche il modulo lavello e il modulo cottura; mentre il mobile cucina appoggiato alla parete è destinato principalmente alla dispensa. La struttura dell’isola è stata progettata con elementi semplici ma strutturalmente solidi, disposti e sagomati opportunamente in relazione alla funzione da svolgere, garantendo la stabilità complessiva, sia in termini di resistenza ai carichi che di resistenza a flessione del piano. Oggetto di studio, analisi e definizione da parte dei tecnici è stato quindi: il tipo, i materiali e gli spessori degli elementi metallici, la disposizione e i sistemi di accoppiamento, i necessari accorgimenti e soluzioni di irrigidimento e solidità, etc. Tale struttura è stata pensata per essere modulare in modo tale da permettere di aumentare o ridurre le dimensioni della stessa secondo le esigenze dell’utente; tra le principali difficoltà di realizzazione va menzionata quella di conferire la modularità e funzionalità ricercata, attraverso la ripetizione di unità elementari, garantendo nel contempo i massimi requisiti di resistenza e solidità strutturale.

Il prototipo
Dopo un’attenta e necessaria attività di revisione, aggiustamento e progressiva messa a punto del prototipo, si è arrivati all’ottimizzazione dello stesso attraverso il progetto complessivo delle nuova cucina tipo, le varie problematiche di dettaglio e gli specifici accorgimenti richiesti, il controllo in particolare degli aspetti funzionali, ergonomici, estetici, e infine tutti gli sviluppi ad hoc che introdotti operativamente per raggiungere i target. I due prototipi finali del programma non possono tuttavia considerarsi commercializzabili, in quanto finalizzati solo ad un uso sperimentale e di verifica/validazione finale del progetto. Sono stati in particolare condotti test di affidabilità nelle movimentazioni anche nelle condizioni più estreme di funzionamento, verificando la facilità di manutenzione dei dispositivi. Dagli stessi è emerso che i vari dispositivi meccanici offrono una buona affidabilità, semplicità di utilizzo e funzionalità.
In definitiva grazie allo svolgimento dell’attività di sperimentazione si sono potuti ottenere importanti avanzamenti tecnologici riguardo alla capacità di progettare e sviluppare un layout cucina assolutamente innovativo e originale per il comparto, accessibile e vivibile da parte di un’ampia utenza finale, non solo quella con disabilità, pertanto idoneo allo sfruttamento in un contesto altamente competitivo quale quello del mobilio da interno (aspetti non solo estetico tecnologici ma anche di economicità, standardizzazione, ripetibilità, affidabilità, ed effettiva fruibilità dei futuri cicli di lavorazione).
